Displasia dello sviluppo dell’anca

Displasia congenita dell’anca: cenni fondamentali

La displasia congenita dell’anca (DCA) è una condizione in cui l’articolazione a “palla e incavo” dell’anca non si forma correttamente nei neonati e nei bambini piccoli.

L’articolazione coxofemorale è composta dalla testa dell’anca (a forma sferica) che si articola con la cavità acetabolare, anche detta cotile (simile ad una coppa).

Nella displasia, il cotile può avere delle alterazioni anatomiche tali per cui la testa del femore non è adeguatamente centrata al suo interno e tende, pertanto, ad essere “sublussata”. Nei casi più gravi si assiste ad una vera e propria lussazione della testa femorale.
La displasia può interessare anche entrambe le articolazioni coxo-femorali, ma è più comune nell’anca sinistra. È anche più comune nelle ragazze e nei bambini primogeniti.

Circa 1-2 bambini su 1000 hanno una displasia che deve essere trattata.

Senza trattamento, la displasia può portare a problemi più avanti nella vita, tra cui:
– coxalgia (dolore all’anca) specialmente durante l’adolescenza, associata a zoppia deambulatoria, spesso conseguenza di una eterometria degli arti inferiori;
– coxartrosi progressiva

Con la diagnosi e il trattamento precoce, la maggior parte dei bambini è in grado di svilupparsi normalmente ed avere una gamma completa di movimenti dell’anca.

Diagnosi di displasia

Le anche del bambino devono essere sottoposte ad esame fisico entro 72 ore dalla nascita.
L’esame prevede di manovrare delicatamente le anche del bambino per verificare se ci siano problemi. Non dovrebbe causare loro alcun disagio.

Il bambino dovrebbe sottoporsi a un’ecografia dell’anca prima entro 2 settimane se c’è il sospetto clinico che ci siano anomalie del movimento dell’anca.

I bambini dovrebbero in ogni caso un’ecografia dell’anca prima delle 6 settimane se:

-ci sono stati problemi all’anca nella famiglia (genitori, fratelli o sorelle)
– il bambino era in posizione podalica nell’ultimo mese di gravidanza
– il bambino è nato in posizione podalica

Trattamento displasia
Esistono varie ortesi per il trattamento della displasia congenita dell’anca, come ad esempio il tutore di Pavlik, che protegge entrambe le anche del bambino, mantenedole in una posizione stabile che consenta uno sviluppo normale.

Il tutore deve essere indossata costantemente per diverse settimane e non deve essere rimosso da nessuno, tranne un professionista della salute.
Il tuo ospedale ti fornirà istruzioni dettagliate su come prendersi cura del tuo bambino mentre indossa un tutore di Pavlik.

Chirurgia

Potrebbe essere necessario un intervento chirurgico se al bambino viene diagnosticata la displasia tardivamente (cioè quando la deformità non è più correggibile con trattamenti incruenti), o se i trattamenti conservativi non hanno avuto efficacia.


La chirurgia viene eseguita in anestesia generale ed è finalizzata alla “riduzione” della testa femorale entro la cavità acetabolare, ovvero a riportare le strutture anatomiche in posizione corretta in modo tale che, durante la crescita del bambino, non si verifichi il peggioramento della deformità e l’anca possa accrescersi.

È importante contattare un medico il più presto possibile se noti che tuo figlio presenta uno o piu dei seguenti sintomi:
– movimento limitato in una gamba quando si cambia il pannolino
– una gamba trascinata dietro l’altra quando gattona
– una gamba che appare più lunga dell’altra
– pieghe cutanee irregolari nei glutei o nelle cosce
– zoppia, camminata sulle dita dei piedi o camminata “ondeggiante”

Il bambino verrà indirizzato a uno specialista ortopedico in ospedale per una ecografia o una radiografia se il medico lo ritiene opportuno.

Prevenzione della displasia dell’anca

È importante ricordare che la displasia dell’anca non può essere prevenuta allo stato attuale delle conoscenze.